Tenuta Roveglia

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Il viaggio

La scorsa domenica sono finalmente riuscita a tornare in Roveglia. Da Lugano (Svizzera, dove vivo) sono tornata in terra di Lugana. Tante volte ho fatto questo viaggio, questa volta la polizia in dogana mi ha fermato “dove va signora cosi di fretta? (correvo un po’). “A casa”, ho risposto. In Roveglia ho riabbracciato mio padre e mia madre dopo tanti mesi di separazione dovuti all’emergenza Covid e alla chiusura delle frontiere. Il giorno dopo, come un bambino, che ritrova dopo tanto tempo tutti i suoi giochi preferiti e non vede l’ora di rivederli, ho fatto con Paolo (Paolo Fabiani nostro direttore) un giro per tutta la cantina. Ho finalmente visto la nuova linea di imbottigliamento in funzione, ho ammirato la fioritura delle viti e poi ho sistemato questi due bellissimi bauli che nell’ultima visita avevo trovato in soffitta. Prontamente li ho messi nel punto vendita dove adesso risiedono pieni di libri, di bottiglie e di attestazioni di premi.

Nei giorni successivi continuavo ad ammirarli e a pensare alla loro storia e ai viaggi che hanno fatto. Non sono perfetti, ma rivelano sicuramente qualcosa. Le maniglie rotte, la pelle rovinata raccontano di un viaggio difficile, sicuramente tortuoso come e’ stato questo periodo per tutti. Adesso pero’ nel nostro punto vendita hanno una nuova vita e una nuova pagina si apre, l’inizio di un nuovo viaggio che non dimentica il passato, ma che vuole rincominciare con grande speranza per il futuro.