Vinitaly mon amour!
Devo essere sincera: con il Vinitaly ho sempre avuto un rapporto un po’ conflittuale (come succede nelle grandi storie d’amore). I miei primi ricordi del Vinitaly mi vedono annoiata a camminare avanti ed indietro nello stand Tenuta Roveglia a sperare che qualcuno, folgorato dal nostro Lugana, si fermi. Sono gli anni ‘90, io sono all’università e papà mi manda al Vinitaly ad aiutare. Ma a dire il vero non c’è molto da aiutare perché le persone che passano nel nostro stand sono davvero poche. In fondo la nostra prima etichetta risale al 1988 e di Lugana si parla ancora poco, figuriamoci del Lugana della Tenuta Roveglia. Io passavo la giornata ad aggirami come un’anima in pena in questo stand vuoto e mi ricordo che quando sentivo parlare in inglese o tedesco nei corridoi mi mettevo a seguire i vari importatori per capire dove andavano. Non capivo perché non venissero da noi. Sconfortata guardavo Paolo che invece era molto più rilassato e mi diceva di avere pazienza e che noi avremmo attuato la politica dei “piccoli passi”. Io invece volevo correre e volevo che gli altri corressero verso di noi. La domenica poi arrivava il papà che si sedeva sul divano che allora avevamo nello stand e con sigaretta alla mano (i tempi erano diversi ed allora si poteva fumare all’interno degli stand) anche lui aspettava. Mi ricordo che con Paolo e papà seduti sul divano parlavamo dei “massimi sistemi” ovvero come promuovere il Lugana, così che la gente incominciasse a conoscere questo grande vino.
Adesso è passato qualche anno e quest’anno dopo due anni di pausa siamo tornati al Vinitaly. Se allora temevo che nessuno sarebbe passato a trovarci quest’anno avevo gli stessi timori, ma erano dovuti al fatto che dopo il periodo di pandemia magari sarebbe stato un Vinitaly un po' sottotono.
Ebbene sì, avevo torto: questo è stato il Vinitaly del ritrovarsi, del sorriso (anche se c’erano le mascherine, ma gli occhi davano segni molto chiari), della ripresa e del desiderio di voltare pagina. Con Paolo, Sara e Diana non ci siamo mai fermati. Abbiamo rivisto tanti Luganalover che sono venuti a salutarci e tanti volti nuovi. Paolo ha anche attinto dal nostro archivio enologico due Lugana Superiore Vigne di Catullo “vintage” annata 1994 e 2004.
Che dire? Vinitaly mon amour mi hai stupito! Adesso non vedo l’ora di rifarlo l’anno prossimo anche se sarò più preparata e ci porteremo qualcosa da mangiare. Un grazie infinito a tutti quelli che sono venuti a trovarci. E ad Elena che da sola per qualche giorno ha gestito, negozio, ufficio e vari corrieri. Tutti “sfinitaly” alla fine, ma tutti molto contenti!