L'elefante nella stanza
“The elephant in the room” è una azzeccatissima espressione inglese che si usa per indicare una verità fastidiosa o un grosso problema del tutto evidente – una presenza ingombrante come quella di un elefante – che però si evita di discutere e quindi di affrontare. In questo caso mi riferisco ai lavori della TAV che coinvolgono ormai da qualche mese la Tenuta Roveglia. Dal 10 di gennaio infatti è stato chiuso il cavalcavia che permetteva di raggiungerci dal Lago di Garda e in una notte ai primi di febbraio, sotto gli occhi di tanti che erano venuti a dargli un ultimo saluto, il cavalcavia è stato definitivamente rimosso.
È ormai inutile rivivere le varie fasi che ci hanno visto lottare contro questa opera che nel suo progetto originale vedeva la parte più antica delle Tenuta Roveglia demolita e anche moltissimi vigneti espropriati. Alla fine la cantina storica che risale al 1400 è stata risparmiata, ma abbiamo “perso” 7 ettari di vigneto a cui si sono aggiunti altri 5 ad uso cantiere (però quelli ce li ridanno quando avranno finito). È sempre molto vivo nei miei ricordi il giorno in cui sono arrivata in Roveglia ed erano stati estirpati tanti vitigni di Turbiana intorno alla tenuta per dare spazio al cantiere. Vedere tutte le viti così ammucchiate mi aveva stretto il cuore, soprattutto sapendo tutto il lavoro e l’attenzione che viene dedicato alla cura dei nostri vigneti.
Chi lavora la terra ha però una resilienza del tutto particolare, gli eventi (che sia una grandine improvvisa il giorno prima dell’inizio della vendemmia o come adesso una siccità inaspettata che sta mettendo in forte difficoltà la vite in un momento molto critico) ci scuotono (anche tanto) ma non ci abbattono. Anzi possono diventare fonte di crescita. E difatti con Paolo stiamo già programmando come ripartire una volta che il cavalcavia verrà ricostruito (tempo un anno). Intanto? Noi siamo sempre felici di accogliervi con i nostri percorsi di degustazione che avvengono nella nostra cantina storica o sotto il nostro portico nuovo o nel wineshop. E’ però fondamentale raggiungerci non dal lago di Garda, onde evitare la sorpresa di non vedere più il cavalcavia e di dover tornare indietro. A Google Maps l’abbiamo spiegato tante volte che bisogna prendere una strada alternativa, ma ogni tanto se lo dimentica e ripropone all’infelice viaggiatore di arrivare attraverso un cavalcavia che non c’è più. Con Google Maps abbiamo (speriamo) raggiunto il compromesso che alle macchine il navigatore lo indica, ma per qualche motivo ai poveri ciclisti (che per fortuna in questo periodo di caldo afoso non sono molti) no. Per loro, secondo Google Maps il cavalcavia c’è. Vi inviamo quindi a seguire le seguenti indicazioni: https://goo.gl/maps/cwsgMLX9hkeTpoo76
Noi vi aspettiamo dall’altra parte.